La costante ricerca dell’elisir dell’eterna giovinezza e del miglioramento della salute non poteva non coinvolgere il vasto e variegato mondo del fitness. Tra luoghi comuni, novità e macchinari mirabolanti, pensiamo sia il caso di spendere qualche parola su un metodo, o meglio su una filosofia di allenamento, definito “Allenamento Funzionale” che nella sua potenziale semplicità appare molto interessante per un vasto pubblico potenziale.
Che cosa è?
L’allenamento funzionale, o se preferite il “functional training”, è una nuova forma di allenamento che sta diventando un trend degli ultimi tempi nel mondo del fitness.
In realtà questo metodo di allenamento, da alcuni definito come il metodo di allenamento dei marines, trae origini dalla riabilitazione, motivo per cui non è innovativo di per sé, quanto nella nuova filosofia che lo ripropone come metodo per il raggiungimento del benessere e dello stare in forma.
Questo metodo di allenamento, che peraltro offre una vasta gamma di varietà e caratterizzazioni, viene definito funzionale perché si esegue rispecchiando principalmente i movimenti naturali del corpo, agendo in profondità su tutta la muscolatura.
Le attività motorie ricomprese in questo allenamento, eseguibili sia in palestra ma potenzialmente anche all’esterno, sono finalizzate a migliorare il movimento dell’uomo e l’esecuzione delle normali funzioni motorie quotidiane.
L’allenamento consiste nell’effettuare buona parte degli esercizi a corpo libero o anche utilizzando strumenti ausiliari molto semplici come le fitness balls, corde, sbarre, step e permette numerose varianti sia come sequenze di esercizi, sia per durata ed intensità.
Pertanto l’allenamento funzionale non utilizza macchine isotoniche complesse che guidano i movimenti, ne si fonda su tipologie di esercizi con bilancieri cha basano la loro efficacia sul lavoro e sull’isolamento di un solo gruppo muscolare.
Alla base di questo allenamento c’è l’idea che l’attività fisica deve migliorare le capacità coordinative e condizionali dell’individuo, sviluppando gesti che impegnano il corpo nel suo insieme e che sono in grado di attivare diverse catene cinetiche sinergicamente.
Gli esercizi di funzionale, decisamente diversi dal classico allenamento in palestra con le macchine isotoniche, vanno a migliorare quelle capacità del corpo che permettono di interagire con l’ambiente che lo circonda, curando ogni aspetto dell’atletismo: forza, potenza, velocità coordinazione, agilità, equilibrio.
Il functional training può essere l’allenamento ideale per una larghissima fascia di persone di qualsiasi età: giovanissimi, trentenni o quarantenni, over 50, donne giovani e meno giovani; deve solo essere sapientemente dosato in base a età, sesso e stato di preparazione fisica della persona e gestito nella progressività.
E’ adatto a chi vuole rimettersi in forma, a chi vuole perdere peso, a chi vuole aumentare la massa muscolare, a chi deve recuperare da un infortunio, a chi vuole migliorare le proprie prestazioni in varie discipline, persino per atleti agonisti che vogliono migliorare determinate prestazioni.
Non stiamo parlando certamente della medicina miracolosa, semplicemente di un metodo che consente una vasta possibilità di personalizzazioni, che può essere adattato alle caratteristiche di una persona e agli obiettivi di benessere o di preparazione fisica che questa vuole raggiungere.
Certamente si ottengono risultati accettando di svolgere un lavoro intenso anche se attentamente calibrato alle proprie possibilità, per questo si deve maturare una predisposizione mentale a questo allenamento.
La struttura di un “workout” può avere numerose varianti.
A seconda dell’obiettivo che si ricerca, una sequenza di esercizi può essere la medesima sia per una persona neofita sia per una che conta già più esperienza; tuttavia ci saranno differenze sui carichi di lavoro, sull’intensità e sugli strumenti di ausilio utilizzati all’interno della seduta di allenamento.
Anche a livello motorio valgono gli stessi principi: chi è più esperto farà movimenti più fluidi e armonici, chi li sta apprendendo passerà per esercizi propedeutici che lo porteranno progressivamente all’esecuzione di movimenti più armoniosi e funzionali.
L’unica accortezza è evitare facili “fai da te” che possono condurre all’esecuzione di carichi di lavoro mal dosati, non arrecando i benefici voluti.
Quali benefici comporta?
L’allenamento funzionale vi aiuterà ad avere un corpo bello, in forma e tonico secondo le sue forme naturali, senza andare ad appesantire la figura, ma solo definendola dal punto di vista muscolare.
Questo è reso possibile dal fatto che tutti gli esercizi dell’allenamento sono ideati per andare ad agire sull’intera figura senza tralasciare nessun gruppo muscolare.
Vi consentirà di essere agili e forti e di definire la vostra muscolatura dimagrendo nei punti di eccesso di grassi abbastanza agevolmente.
Questo farà aumentare la voglia di allenarsi senza deprimersi per risultati che tardano a farsi vedere.
Ebbene si, il functional training aiuta a dimagrire, perché utilizzando il corpo nella sua interezza si realizza un maggiore consumo calorico e pertanto si favorisce il dimagrimento e si consegue la tonificazione di tutti i muscoli.
Infatti, una caratteristica di questi allenamenti è sicuramente il rapporto tra la durata di una sessione di allenamento e il dispendio energetico; in confronto ad altre attività classiche come una camminata prolungata o una seduta di tonificazione in sala pesi, può generare un consumo calorico equivalente ma in un tempo notevolmente più breve, raggiungendo anche punte di circa 500 K/cal per 40 minuti di allenamento intenso.
Un altro dei presupposti alla base del functional training è dato dalla varietà dei movimenti, dai più semplici ai più complessi, e dalla non ripetitività delle sequenze nelle varie sedute di allenamento.
Questo metodo stimola il corpo in maniera completa, evita che i muscoli “riconoscano” il tipo di sforzo adattandosi ad un impegno minore, programmando ogni volta un workout diverso, con ciò mantenendo sempre alta la soglia di impegno muscolare e mentale.
Questa caratteristica dell’allenamento funzionale rende oltretutto ogni seduta di lavoro differente dalle altre e perciò più divertente e stimolante.
Infine, non di minore importanza, l’allenamento funzionale contribuisce all’aumento del “ROM” o mobilità articolare e di norma non crea sovraccarichi a tendini ed articolazioni, anche perché i processi di “supercompensazione” si ottengono non solo con banali aumenti di carico (come spesso avviene in sala pesi), dove talvolta questa metodica porta a infortuni muscolari e/o articolari.
Lo stimolo e il miglioramento dell’efficienza neuromuscolare si generano attraverso un lavoro “intervallato” dal punto di vista metabolico, come ad esempio con l’utilizzo del metodo HIIT dove i parametri variabili sono molteplici:
1. tempo totale, inteso come volume di lavoro di un singolo allenamento;
2. intensità, in base alla Frequenza Cardiaca max, da cui impostare un certo ritmo con picchi molto alti di VO2 max (massimo consumo di ossigeno utilizzabile dal nostro organismo) per massimizzare la Potenza Aerobica;
3. recupero ridotto fra i vari esercizi;
4. tipologia di allenamento specifica per un determinato sport e funzionalizzata al gesto atletico;
5. numero delle serie e delle ripetizioni;
6. eventuale recupero completo alla fine di ciascuna serie.
Buon allenamento a tutti!