Piedi e benessere è un binomio inscindibile; troppo spesso sottovalutiamo la loro complessa struttura che oltre a sostenerci per gran parte della giornata, ha bisogno delle dovute attenzioni e dei giusti esercizi.
Il piede è una struttura anatomica molto complessa, formata da 26 ossa, 33 articolazioni e più di cento tra muscoli, tendini e legamenti.
Ha un ruolo fondamentale dal punto di vista meccanico e funzionale, essendo la nostra base di appoggio nella stazione eretta durante gran parte della giornata, ed altrettanto importante è il ruolo che svolge dal punto di vista recettivo, poiché insieme agli occhi è la struttura che è in continuo contatto con il mondo che ci circonda, raccogliendo ed inviando continuamente informazioni su di esso al nostro sistema nervoso centrale.
Le principali funzioni che ricopre sono quindi:
- Dare stabilità a tutto il corpo in posizione eretta grazie alle sue numerose connessioni con le strutture soprastanti;
- E’ un ammortizzatore naturale che distribuisce in maniera ottimale il carico dato dal peso, dalla forza di gravità e dagli urti causati dalla locomozione, attraverso la struttura della volta plantare;
- Assicura movimento e propriocezione, permettendo all’uomo di camminare, correre, saltare anche su superfici instabili e in condizioni di poco equilibrio, fornendoci informazioni sul mondo esterno;
- Agisce come pompa muscolare che favorisce il ritorno del sangue venoso e della linfa dagli arti inferiori al cuore (suola di Lejars).
Spesso il piede viene poco considerato nelle routine di allenamento classiche e, come ogni cosa che non viene curata con la dovuta attenzione, può incorrere in diverse problematiche che ne compromettono la struttura e la funzione.
Tra queste troviamo principalmente (vedi tabella):
Per comprendere come il piede e i suoi muscoli intervengano nel benessere di tutto il nostro corpo, è importante introdurre il concetto delle linee mio-fasciali, le quali possono essere viste come veri e propri treni composti da vagoni collegati l’uno all’altro, in cui problematiche dell’ultimo vagone possono causare malfunzionamenti anche al primo.
Queste sono composte dai muscoli (i vagoni), che vengono connessi tra loro dalle articolazioni e dalla fascia (strato di tessuto connettivo continuo che ricopre muscoli, vasi sanguigni e nervi).
Nel nostro corpo abbiamo quattro principali linee mio-fasciali:
- Linea Superficiale Posteriore (LSP)
- Linea Superficiale Frontale (LSF)
- Linea Laterale (LL)
- Linea Profonda Frontale (LPF)
La LSP connette l’intera superficie posteriore del corpo dal fondo del piede fino alla cima della testa, suddividendosi in due parti: piede-ginocchia, ginocchia-fronte. La LSP connette, stabilizza e muove la parte posteriore del corpo, dalle dita dei piedi fino all’incavo del ginocchio e dal ginocchio fino alle sopracciglia. In posizione eretta con le gambe tese, la LSP agisce come una linea mio-fasciale continua.
La LSF connette l’intera superficie anteriore del corpo dalla punta dei piedi ai lati del cranio, suddividendosi in due parti: dalle dita dei piedi alla pelvi e dalla pelvi alla testa. Queste, quando le anche sono estese come nella posizione eretta, funzionano come una linea continua di mio-fascia integrata.
La LL attraversa ciascun lato del corpo, partendo dal punto mediale e laterale della metà del piede, passando intorno e all’esterno della caviglia, salendo per il tratto laterale della gamba e della coscia, intrecciandosi lungo il tronco, fino ad arrivare al cranio, nella regione dell’orecchio.
La LPF ha la funzione di promuovere una respirazione efficace e di migliorare la postura e il movimento, è il nostro core, da cui dipende il funzionamento ottimale delle altre linee. Ha inizio in profondità nella pianta del piede e sale passando dietro le ossa della gamba. Dal retro del ginocchio, prosegue all’interno della coscia, quindi frontalmente all’articolazione dell’anca, della pelvi e del tratto lombare. Riempie gran parte del busto, della cassa toracica e continua verso l’alto verso il collo e la nuca, fino alla mandibola e il lato della testa.
Da ciò si comprende che un trattamento specifico dei piedi mirato a conservare una struttura stabile e a prevenire possibili alterazioni funzionali sia fondamentale nelle routine di allenamento.
Tuttavia prima di stabilire qualsiasi tipo di intervento conservativo o rieducativo, è fondamentale un’anamnesi e una valutazione funzionale dello stato del piede e di tutte le sue connessioni.
Ovviamente non esistono esercizi che vadano bene per tutti poichè ognuno ha le proprie disfunzioni, per cui il successo di un programma motorio sta proprio nell’individuarle e nell’applicazione di un protocollo soggettivo tale da incidere sulla causa del problema.
Attività come il rilassamento mio-fasciale, l’allungamento dei muscoli contratti, il rinforzo dei muscoli inibiti e il recupero dei ROM articolari (Range of Motion – flessibilità articolare), fanno parte di programmi motori attuabili da un chinesiologo, da un personal trainer o istruttore ben formati, che possano lavorare al mantenimento o al recupero della salute del piede e al nostro benessere personale.
Questo approccio preventivo o conservativo può aiutare e, in alcuni casi, addirittura evitare possibili trattamenti farmacologici e/o chirurgici.
In sintesi il consiglio è sempre quello di affidarvi ad un professionista e ricordarvi di prendervi cura dei vostri piedi, perchè sono fondamentali!